Laserterapia Milano viale Monza ha origine con la creazione del laser introdotto nel 1960 è una terapia diffusa per scopi medici. La funzione e risposta terapeutica dipendono in maniera abbastanza complessa dalla scelta della lunghezza d’onda oltre che dalla durata di irradiazione e dalla potenza del laser. Combinazioni diverse di questi parametri sono impiegate per trasformare l’energia luminosa in energia meccanica, termica o chimica.
Generalmente gli effetti sono prodotti dall’applicazione di brevi impulsi ed alte energie. Chiaramente gli effetti termici si ottengono in funzione della energia assorbita dai diversi tessuti. Brevi impulsi laser vengono usati per ablare sottili strati di tessuto in chirurgia rifrattiva, utilizzando luce laser che penetra solo alcuni micrometri nel tessuto. La lunghezza d’onda della luce laser può essere scelta in modo tale che la luce sia assorbita selettivamente dal bersaglio. La coagulazione selettiva delle vene varicose in chirurgia estetica può essere compiuta usando una lunghezza d’onda assorbita selettivamente dall’emoglobina. L’impulso è scelto allora sufficientemente breve così da non arrecare danno al tessuto normale circostante, ma anche lungo a sufficienza da permettere la coagulazione sull’intero diametro del vaso. Con la criolaserforesi si sfrutta la permeazione della barriera cutanea per favorire l’immissione di principi attivi per via cutanea.
La laserterapia Milano viale Monza cutanea è molto utile nella trattazione delle seguenti patologie:
Consideriamo che esistono differenti modelli di laser in base all’utilizzo che è necessariamente legato alla patologia da “curare”. Nel campo fisioterapico sono diffusi laser con una irradianza tale da sviluppare un limitato calore sulla superficie corporea. Trattasi generalmente di laser con emissione nell’infrarosso. Il laser Nd:YAG è uno tra i più performanti ed emette normalmente a 1060 nm comunque in fisioterapia sono possibili anche trattamenti laser a bassa potenza, cioè che non sviluppano alcun effetto termico sensibile, la così detta “biostimolazione”.